BIOGRAFIA
Gianpaolo Antongirolami, saxofonista di formazione accademica (diploma di saxofono, biennio di musica da camera, diploma di musica elettronica), svolge attività concertistica proponendo un repertorio fortemente proiettato verso la musica moderna e contemporanea, la musica sperimentale, l'elettronica, l'improvvisazione, senza dimenticare il repertorio originale del XX secolo.
Suona da solista, anche con orchestra, e in varie formazioni da camera, collaborando tra l'altro con musicisti del calibro di Terry Riley, Butch Morris, Giancarlo Schiaffini, Peter Evans, Mike Svoboda, Garth Knox, Roberto Fabbriciani, Horacio Vaggione, Alvise Vidolin, Stefano Scodanibbio, esibendosi in festival e stagioni quali Milano Musica, Nuova Consonanza (Roma), Festival Angelica (Bologna), Festival Mixtur di Barcellona, Unerhörte Musik (Berlin), Passages - Centro d'Arte di Padova, Nachtstrom (Basel), Sagra Musicale Umbra, Rassegna di Nuova Musica di Macerata, Filarmonica Laudamo di Messina, Ex Novo Musica di Venezia, Amici della Musica in varie città italiane, Dissonanzen (Napoli), Area Sismica (Forlì), Firenze Suona Contemporanea, Fondazione Cini di Venezia, InterActions (Bangor, UK), CIM – Colloquio di Informatica Musicale (Firenze, Udine, Cagliari, Ancona), Acusmatiq (Ancona), Spaziomusica (Cagliari), MA/IN (Matera).
Apprezzato interprete -
«Il bravissimo solista [...] gran virtuoso e gran sapiente» (Il Manifesto) - e instancabile divulgatore del repertorio contemporaneo, grazie a una
«tecnica assolutamente straordinaria» (All About Jazz) e alla scelta di
«un programma memorabile, di grande livello qualitativo, molto apprezzato dal numeroso pubblico [...] capace di sorprendere, incuriosire e attrarre senza mai annoiare o sconvolgere», Gianpaolo riesce nei suoi concerti ad
«avvicinare il pubblico, anche quello meno avvezzo, alle asperità delle avanguardie» (Cronache Maceratesi),
«dimostrando in maniera impressionante le qualità del saxofono nella Nuova Musica» (Badische Zeitung).
Dal 1995 si interessa al mondo della musica elettroacustica sia come ricercatore (pubblicazioni su riviste specialistiche) che come interprete, lavorando a stretto contatto con i più importanti compositori della scena internazionale e suonando nei più rinomati festival del settore, quali - uno per tutti - il Festival International de Musique Synthèse di Bourges. È stato direttore artistico del XXIII CIM - Colloquio Internazionale di Informatica Musicale (Ancona, 2022).
Nel 1998, in occasione del settantesimo compleanno di Karlheinz Stockhausen ha realizzato, insieme a Eugenio Giordani, una versione per saxofono e live electronics (Kyma/Capybara) della composizione
SOLO no. 19. Il lavoro è stato presentato alla comunità scientifica della conferenza La Terra Fertile (quindi pubblicato in "Proceedings of the La Terra Fertile Conference", L'Aquila, 1998), eseguito in concerto e inciso nel CD "Elettroacustica 2 - Corpi del Suono" (Ars Publica, 1998). Il programma del concerto è stato inserito nella lista dei "festeggiamenti" nel sito ufficiale di Stockhausen.
Fino al 2018 ha suonato con il quartetto di saxofoni Alea (formazione non più attiva), un ensemble impegnato nella diffusione del repertorio originale e della musica minimalista. La poliedrica attività concertistica dell'Alea ha avuto il suo coronamento nel 2017 con la pubblicazione del CD "Arvo Pärt - Anima" (col legno, 2017; liner notes di Leo Brauneiss) contenente l'integrale delle composizioni per quartetto di saxofoni del compositore estone.
Il CD "Anima" ha subito riscosso notevoli apprezzamenti di pubblico - con oltre 450.000 ascolti in streaming nel 2020, a soli tre anni dalla pubblicazione - e di critica:
«Anima è un disco straordinario. Le splendide trascrizioni sono nobilitate da una attenzione esecutiva rara che ne esalta le caratteristiche timbriche al punto di farmi dire che questo disco rappresenta l'esperienza più vicina all'essenza della musica di Pärt mai pubblicato sino ad ora [...]. Tra i migliori dell'anno, uno dei dischi più belli della mia vita» (P. Ronchetti,
Mescalina).
Dal 2020 suona con il
Sidera Saxophone Quartet:
«Sidera Saxophone Quartet fa onore al suo nome, sia nel senso di attingere a regioni stellari sia nel senso dell'eccellenza veramente superiore» (M. Gamba,
Il Manifesto). Nonostante sia di recente costituzione il quartetto è già dedicatario di importanti lavori, tra i quali
Quadrangoli d'Autunno di Salvatore Sciarrino - commissionato grazie al supporto della
Ernst von Siemens Music Foundation,
Neuromante X 4 di Luigi Ceccarelli,
remnants IV di Sam Hayden,
Improvviso Statico III di Carmine Emanuele Cella, per quartetto di saxofoni e percussioni aumentate.
Nel 2022 è stato pubblicato il loro primo lavoro discografico, contenente opere in prima registrazione assoluta di autori italiani. "Koinè - Musica contemporanea italiana per quartetto di saxofoni" (EmaVinci) è stato salutato con grande entusiasmo dalla critica specialistica: inserito nella
Top 5, i dischi dell'anno - ULTRASUONI. 5 x 365. Esordi, sorprese, conferme. Ecco chi ha lasciato il segno nel 2022" pubblicato in ALIAS (inserto de Il Manifesto, 17/12/2022), nella
"A list of musical references for 2022" pubblicata nella rivista online Percorsi Musicali, a firma di Ettore Garzia (31/12/2022), nonché nella
"Playlist 2022" pubblicata in Blow Up Magazine (Gennaio 2023).
Di prossima pubblicazione un nuovo CD per "I dischi di AngelicA" che conterrà le opere a loro dedicate di Sciarrino e Cella insieme al monumentale
SAXONY di James Tenney.
Gianpaolo suona anche nel duo di saxofoni Antongirolami-Selva il quale, nei suoi 10 anni di attività, ha sviluppato un repertorio che abbraccia diversi generi musicali:
«si nota che Antongirolami e Selva suonano da dei. Nitidi lucidi e sciolti, pensate quanti interpreti grandiosi di musica cosiddetta "d'arte" ci sono in giro e li conoscono in pochi» (M. Gamba).
Nella sua incessante ricerca dei molteplici aspetti della musica d'oggi, Gianpaolo è dedicatario di importanti opere e ha collaborato con prestigiosi compositori della scena internazionale. Ha effettuato innumerevoli prime esecuzioni e ha pubblicato CD per etichette quali Col legno, Brilliant Classics, EmaVinci, Divine Art Recordings, Cemat Italia, Ars Publica, Sumtone, Edipan, KHO Multimedia Productions, Khepera, SoundProbe.
Gianpaolo è anche attivo nell'editoria musicale. Tre sue trascrizioni per quartetto di saxofoni di opere di Arvo Pärt (
Psalom,
Magnificat e
My heart's in the Highlands), approvate dall'autore e incise nel CD "Anima" sopra descritto, saranno a breve messe a catalogo dalla Universal Edition Wien e, inoltre, un suo adattamento per due saxofoni del
Lacrimosa di Louis Andriessen (anch'esso approvato dall'autore) è pubblicato dalla
Donemus.
È costantemente invitato a tenere corsi di perfezionamento e masterclass presso prestigiosi istituti musicali in Italia e all'estero, tra cui Freiburg Musikhochschule, Salzburg Mozarteum, Keele University, Edinburgh University, le istituzioni londinesi Laban Conservatoire of Music e Goldsmiths University, il Conservatorio Superior de Musica di Sevilla.
È artista Selmer-Paris, ed è docente di saxofono al Conservatorio di Fermo.
«(...) Antongirolami è un magnete da cui non si possono staccare gli occhi tanto è intensa anche fisicamente l'esecuzione e curiosa la tecnica di lettura di misteriosi spartiti (...)»
- Carlo Vantaggioli, www.tuttoggi.info, 6 Maggio 2015
«(...) Nella giornata del festival intitolata Sax Machine il bravissimo solista Gianpaolo Antongirolami ha interpretato brani per il suo strumento (quasi tutta la famiglia dei sax) ed elettronica. Thema di Horacio Vaggione è un brulicare agitato di suoni nel dialogo tra il sax basso tutto soffiato e il flusso discontinuo delle macchine. Roberto Doati nel suo lavoro Il domestico di Edgar evoca Charlie Parker e la sua voglia di Varèse, fa cantare quasi straight il sax alto e poi lo vira verso il free, il tutto col supporto di suoni artificiali ricchi di varianti. Per Saxony di James Tenney il solista passa dal baritono al soprano al tenore al contralto e il gioco è di riprese di motivi tra strumenti e macchine. Da primo premio Kairós di Agostino Di Scipio. L'idea del continuum elettronico con "interferenze" del sax soprano si articola in magnifiche rarefazioni e spunti che ricordano l'improvvisazione totale.»
- Mario Gamba, Il Manifesto, 19/11/2009
«(...) Gianpaolo Antongirolami, dalla tecnica assolutamente straordinaria (...)»
- Francesca Odilia Bellino, All About Jazz
«(...) Il fondatore dello spettralismo, un'esperienza soprattutto francese, Gérard Grisey, non può sbagliare qui al Teatro Lauro Rossi. E infatti il suo
Anubis et Nout (1983/'90) per saxofono basso, interpretato dal gran virtuoso e gran sapiente Gianpaolo Antongirolami, è un brano che convince. Parte con maniacali giochi di melodie, sembra dire che l'analisi meticolosa della struttura fisica dei suoni non produce di per sé alcuna ebbrezza o ulteriore conoscenza dell'ascolto, poi si inoltra in un'atmosfera di tenebra, in una serie commovente di suoni singoli tenui, sospesi, lasciati soli da pause lunghissime. (...)»
- Mario Gamba, Il Manifesto 9/4/2014
«(...) Dalla prima all'ultima nota, Antongirolami, che è stato chiamato dalla Musikhochshule ad insegnare come ospite in un corso a Freiburg, ha dimostrato di essere un maestro nella sua materia. Ha suonato con swing nella "Fantaisie-Impromptu" di André Jolivet, "motorico" nella "Scaramouche" di Darius Milhaud e con spirito nelle "Dances-Exotiques" di Jean Françaix: Antongirolami è stato altamente accurato sotto tutti gli aspetti espressivi ed interpretativi, curando la ricchezza timbrica del suo strumento (...); in nessun ambito espressivo ci sono stati problemi. Ma è in particolare con il brano a solo "Le frène égaré" di Francois Rossè che Antongirolami ha prodotto il più largo spettro di colori dimostrando in maniera impressionante le qualità del sassofono nella Nuova-Musica. (...)»
- John Adam, Badische Zeitung, Freiburg 1993
«(...) Ed ecco
Lucida sidera (2004) [di Stefano Scodanibbio] per quartetto di sassofoni, stesso principio ideativo-compositivo ma meno abbandono. Impeccabili gli Alea, il cui leader è Gianpaolo Antongirolami. (...)»
- Mario Gamba, 23/4/2013
altre recensioni
«Successo del duo di sassofoni Antongirolami-Selva, un evento della associazione Appassionata che si è svolto a Corridonia domenica 2 febbraio alle 17, tra gli antichi dipinti della Pinacoteca di Palazzo Persichetti, il duo di sassofoni costituito da Gianpaolo Antongirolami e Michele Selva è stato protagonista di un concerto memorabile, di grande livello qualitativo, molto apprezzato dal numeroso pubblico. Il sassofono, strumento poliedrico e affascinante, nasce solo alla metà del XIX secolo, dunque, per età anagrafica, è legato principalmente alla musica del '900 e contemporanea.
Grazie alla sua duttilità e alla sua forza espressiva, il sassofono è però in grado di spaziare all'indietro anche nel repertorio più classico e di avvicinare il pubblico, anche quello meno avvezzo alle asperità delle avanguardie, alla musica nuova e nuovissima. È quanto è accaduto nel concerto di ieri, nato dalla collaborazione tra l'associazione musicale "Appassionata" di Macerata e il Comune di Corridonia, nell'ottica di apertura sul territorio da tempo perseguita con successo dall'associazione concertistica maceratese.
I due affermati concertisti, forti della scelta oculata di un programma capace di sorprendere, incuriosire e attrarre senza mai annoiare o sconvolgere, e della loro notevole maestria e comunicatività, hanno condotto gli ascoltatori entusiasti attraverso un percorso che si è snodato dal XVIII secolo fino alla musica più nuova, interpretando pezzi di Ch. Koechlin, J.-M. Leclair, K. Stockhausen, B. Maderna, P. Arma, D. Nicolau, per terminare con un brano recentissimo del compositore romano Lamberto Lugli, presente in sala.»
- cronachemaceratesi.it, 4/2/2014
«(...) Il gruppo possiede innanzitutto una coesione sonora così grande da essere straordinaria, inoltre è in grado di comunicare le sensazioni di un repertorio non sempre decifrabile al primo ascolto. (...) Segnaliamo
Vue sur les Jardins Interdits di Pousseur, astratto con citazioni rinascimentali e
Xas di Xenakis fortissimo ed impegnativo, ricco di fisicità, percorso da segni vigorosi d'energia, che ha concluso con successo l'apprezzata performance del quartetto. (...)»
- Raffaele Felice Gallo, 1993
«(...) Il programma proposto prevedeva l'esecuzione di difficili brani di maestri affermati come Xenakis, Donatoni, Manzoni e Pousseur. (...) Le difficoltà strumentali sono state felicemente superate dai bravi componenti del quartetto, che hanno dimostrato un ottimo affiatamento e hanno trascinato il folto pubblico ad una partecipazione emotiva intensa e convinta.»
- Renzo Cresti, 1993
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